Una curiosità sul capitolo 16

Stavo casualmente leggendo un passaggio de L'ingegnoso Idalgo Don Chisciotte della Mancia, meravigliandomi ancora una volta di quanto quella storia sia simile ai fatti veramente accaduti all'eroe protagonista di questo blog, quando mi sono imbattuto in un passo che mi ha stupito.
Nel capitolo 16 parlava di un'inserviente che progetta una fuga d'amore con un vetturale, per coronare il loro desiderio segreto di sposarsi...
Sposarsi?! Mi ricordavo diversamente.
Sono andato a prendere un'altra edizione del Don Chisciotte e ho notato una cosa che mi ha fatto sorridere.
Copio qui qualche estratto dello stesso:
"Fra Maritorna e il vetturale, nominato poc'anzi, erano corse già da gran tempo promesse di matrimonio: ma perché il padrone di lei si opponeva, avevano ordinato che in quella notte sarebbero fuggiti insieme; al qual fine la fantesca, quando i padroni dormissero, verrebbe ad avvertirne il suo fidanzato."
- Edoardo Perino editore, Roma 1888, traduttore anonimo
"Fra Maritorna e il vetturale nominato poc'anzi erano corse già da gran tempo promesse di matrimonio: ma perché il padrone di lei si opponeva, s'erano intesi che in quella notte sarebbero fuggiti insieme; al qual fine la fantesca, quando i padroni dormissero, verrebbe ad avvertirne il suo fidanzato."
- Edoardo Sonzogno editore, Milano 1883, traduttore anonimo

Già qui mi stupisco sempre di come due editori si siano serviti del lavoro di un traduttre senza nemmeno nominarlo, e scommetterei che sia lo stesso per entrambi. Avrei detto che al tempo si desse poca importanza al traduttore, ma ho almeno altri due libri dell'epoca in cui si cita molto chiaramente l'autore del testo italiano.
Comunque, quel che volevo raccontare sarà chiaro leggendo queste poche righe:
"Ora bisogna sapere che il mulattiere aveva fissato con [Maritorna] di trovarsi insieme quella notte, e lei gli aveva dato parola che, appena i clienti si fossero ritirati e i padroni dormissero, sarebbe andata a trovarlo e contentarlo. Dicevano che la brava ragazza non avesse mai fatto tali promesse, anche in cima a un monte e senza testimoni, senza poi mantenerle."
- Arnoldo Mondadori editore, 1954, traduzione di Ferdinando Carlesi

Più o meno questa stessa cosa si ascolta nella traduzione di Claudio Carini, pubblicata nel 2010 in audiolibro (tra l'altro, recitato veramente bene dal traduttore stesso).
Non serve aggiungere altro per spiegare cosa mi abbia colpito.

Ora, sarebbe facile scagliarmi contro il perbenismo dell'epoca e la censura imposta da una società ipercattolica.
Ma poi mi vengono in mente episodi come l'incontro tra Lady Oscar e Rosalie, una ragazzina che nella versione originale le si offre come prostituta e che nella versione italiana diventa una pia mendicante. E parliamo degli anni ottanta.
Più interessante invece mi sembra sottolineare come siano cambiate velocemente le esigenze di mercato nel nuovo millennio, e anche qui sono certo che chiunque di voi possa pensare a qualche esempio senza bisogno che sia io a dilungarmi in spiegazioni.

E per smentirmi, concludo con questa immagine che aumenterebbe le visualizzazioni del blog se non l'avessi censurata (con un certo rammarico, per altro).
Era importante far vedere molto bene che sono bruciati proprio tutti i vestiti di Daenerys; ma invece i capelli no. Se le bruciassero i capelli, come succede nel romanzo, si urterebbe la sensibilità del pubblico.


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